Belìn che Scimmia - Windsurfing Association


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Meno fatica a terra

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Meno fatica a terra e in acqua
articolo di Andrea Cucchi

Non stiamo parlando del fatto che avere dell’attrezzatura troppo tecnica ci stanca, ma sull’organizzarci con dei piccoli accorgimenti che poi ci rendono l’uscita in windsurf più divertente, evitando di sprecare energie inutili dal momento che iniziamo ad armare, al momento che si smonta.
Spesso succede di sentire la frase, ‘ma io la differenza non la sento, non sono un pro’. Invece e’ proprio qui che si fa lo sbaglio. Un materiale, un attrezzo che funziona male, da un pro può essere gestito mettendoci del suo per farselo andare bene.
Per un surfista che ha meno tecnica, un attrezzo scomodo o poco pratico diventa un incubo da utilizzare. Sicuramente la scelta del materiale che utilizza un pro a quello che può utilizzare un surfista amatoriale e’ anche nella differenza di prezzo.
Leggendo questo articolo potreste capire che dovrete oggi stesso cambiare più pezzi del vostro windsurf e dunque affrontare delle spese in più, per avere dei vantaggi…. si più costose all’inizio, ma tra il divertimento in più, praticità e qualità, vi porteranno alla fine anche al risparmio. E di risparmiare anche tempo, che diventa sempre meno…
In questa prima parte v’insegneremo a capire pezzo per pezzo cosa conviene acquistare in base alla qualità ed utilizzo.

Prolunga
Problema: La vela e’ impossibile da cazzare o molto dura= fatica, mal di schiena. Esistono tantissime prolunghe e di materiali diversi. C’e’ la scelta tra quella in carbonio e quella in alluminio. Anche se non ci crederete, i pro non usano le prolunghe in carbonio, tranne in pochissimi casi dove sono obbligati dagli sponsor. La prolunga, in base al materiale, regala all’albero una curva diversa. Col fatto che le prolunghe in carbonio sono sempre più a rischio come rottura, i pro preferiscono quelle in alluminio.
Anche le vele vengono testate, e tagliate considerando la curva che l’albero offre con la prolunga in alluminio. Dunque per aver la massima prestazione evitate prolunghe in carbonio! Il peso in meno che offrono, in quel punto della vela e’ inutile! Meglio andare su un prodotto che vi dia sicurezza! Anche nel mondo delle prolunghe in alluminio, esistono diverse qualità. Ci sono prolunghe che si piegano con tanta tensione, o che hanno le carrucole piccole che non girano bene, ed hanno una base con della plastica economica. Per lo slalom, evitatele. Sceglietele che costino qualcosina in più, ma vi eviteranno di avere rotture, o che si pieghino dopo poche uscite. Normalmente costano intorno ai 100 euro. Certo, il doppio di una economica, ma vi durerà anche il doppio, ed in più il sistema di carrucole vi aiuterà a cazzare la vela senza spaccare, cime, schiena. Lo Squad usa Streamlined.

Cima del Caricabasso
Problema: Cima si rompe, la vela e’ dura da cazzare, non si finisce mai di comprarla. C’e’ la cima da 1 euro e quella da 5 euro al metro. Quella dei pro e’ la Marlow della Formuline D12 3,8mm. Costa 5 euro al metro, ma combinata ad una prolunga come si deve, vi impressionerà la fatica in meno rispetto qualsiasi altra cima sul commercio. Questa cima non si spacca! Vi durerà per anni….. farete prima a cambiarla per scrupolo, ma a quel punto non sarà neanche a metà della sua vita! Dunque invece di impazzire, a cambiare cime di continuo e nuovamente spaccarsi la schiena, prendetevi questa cima e non risparmiate sulla lunghezza. Se la cima e’ lunga, non dovete impazzire per fargli fare i vari giri nelle carrucole tenendo la vela in tensione.

Piede d’albero
Problema: Nuotata e controllo! Anche qui il risparmio e’ quello che vi poi costa nella nuotata…e può essere anche finalizzata con un recupero costoso. Dunque assicuratevi che non comprate qualcosa di super economico. In coppa del mondo si utilizza da anni l’europin rispetto al doppio pin. Questo permette di avere piedino e prolunga molto più fermi, e regala più integrità tra tavole e vela. La risposta della vela e’ molto più diretta. Dunque tutta la potenza della vela viene espressa in accelerazione e non nel cercare di tenere la vela ferma su un piedino che balla a destra e sinistra. Ultimamente sono usciti dei piedini con 4 cavi che circondano il gommino. Se di dovesse spaccare, si riesce a tornare senza nuotare, e i 4 cordini non permettono al rig di cadere sulla coperta della tavola danneggiandola.

Albero e Vela
Problema: rig scomodo, pesante ed instabile. Una vela da slalom viene sviluppata e tagliata su un’albero molto preciso. Non e’ l'IMCS, o la scritta ‘constant curve’ a rassicurarvi sul fatto che l’albero a la curva giusta. Anzi la realtà dell’adesivo sull’albero e’ lontano dalla realtà della vera curva. La curva di ogni veleria e’ tenuta nascosta.
Bisogna dunque misurarla con attrezzi e formule non pratiche, e dunque per essere sicuri che l’albero funziona per dare un’efficienza al 100%, la vela ha bisogno del suo albero. Non esistono alberi che vanno perfetti su tutte le vele, e non esistono vele che vanno perfetti su tutti gli alberi.
Chi vi dice questo dice il falso. A fortuna, si può avere un’albero che anche se non e’ del marchio, nel bene o male fa funzionare il rig, ma non sarà mai al 100% perfetto.
Riprendo il discorso, ‘ma tanto non me ne accorgo’, forse e’ vero, ma e’ solo perche’ non conosciamo la differenza, non avendo provato l’albero consigliato… ma il risultato e’ semplice: e’ possibile che l’albero giusto non ci dia il comfort in andatura, e dunque anche se non ci si accorge si fa molta più fatica sul bordo. Facendo più fatica si arriva in strambata, ed a fine giornata, più stanchi e dunque facendo più fatica nel gestire le manovre e velocità. Se e’ importante per un pro, che e’ pieno di allenamento, immaginate per chi ha meno tempo per allenarsi. E’ più importante utilizzare un’albero con meno % di carbonio che un’albero al 100% ma di marca diversa dalla veleria. Un’ottimo compromesso tra qualità, leggerezza, risposta, e prezzo e’ sicuramente il 75%. Una cosa interessante sarebbe che le aziende scrivessero sulle info riportate sull’albero la misura della curva del top e del bottom. Questo dopo tanti anni non viene cmq fatto per motivi di R&D riservato…

Boma
Problema: Il boma in carbonio costa caro. E’come il discorso delle prolunghe… La rigidità e’ molto importante nel boma. E qui esce fuori il discorso dell’organizzazione nell’acquisto. Prima di prendere un boma, conviene pianificarlo in base alle vele che si ha, e soprattutto in base alle misure di vele che probabilmente si andranno a comprare in futuro. Generalmente con 2 boma si copre tutto il range di vele che vanno dalle 5.0 alle 10. Dunque se si pianifica bene, si può tranquillamente spendere qualche soldo in più per poi avere un’ottimo boma che non si rompe o piega nel tempo. Per vele sotto gli 8.0(dai 220cm in giù), si possono utilizzare boma anche in alluminio se di ottima qualità. Sotto i 2 metri un buon boma in alluminio, non ha nulla a cui invidiare a quelli in carbonio. Tanti top wave men in coppa del mondo ad esempio usano boma in alluminio…e li preferiscono al carbonio. Essendo un pelo più morbidi, ammortizzano meglio dai salti. Sopra i 200,220 e’ meglio spendere qualche soldo in più per un boma in carbonio. La differenza non sta nel peso, ma nella risposta alla raffica in condizioni di venti più forti. Se il boma e’ molle, si allarga nella raffica. Allargandosi si accorcia, rendendo la vela più potente….che e’ quello che non si vuole nel momento che si entra nella raffica. Risultato? Si fatica di più!

Rinvii
Problema: e’ non averli! Un’atleta di coppa del mondo con i suoi muscoli e 100kg di peso potrebbe andare sempre con la vela molle di bugna per avere più potenza nella planata nel vento leggero, ed anche nel vento forte…ma ad un certo punto utilizza anche lui i rinvii per cazzare la vela perche’ non riesce più a chiuderla ed avere il dovuto controllo. Se li utilizza lui per semplicarsi la vita, perche’ non dovreste utilizzarli voi? Da domani niente scuse vi vogliamo tutti con i rinvii! Finche non esiste una vela automatica che si regola da sola di bugna, dobbiamo utilizzare i rinvii…sono le nostre marce per il windsurf. Dunque anche quando comprate il boma, date un’occhio che il terminale abbia la possibilità di farvi fare i giri per i rinvii. Il P7 Squad ha sviluppato dei rinvii molto semplici da utilizzare in acqua. Senza bisogno di attrezzi si montano in pochi minuti.

Cime del Trapezio
Problema: Non trovo l’assetto giusto. Prendere quelle regolabile offre un’enorme vantaggio in base alle condizioni del vento. Quelle fisse sono inutili per poter trovare degli assetti ideali in base all’intensità del vento e grandezza delle onde specie con attrezzatura con deve coprire dei range di vento più ampi.

Tavola e pinna.
Problema: La cambiamo?, o quella di serie va bene? Alcune aziende forniscono già una pinna di serie di lunghezza giusta e che funziona bene. Non c’e’ bisogno di cambiarla se dopo la prima uscita vi trovate bene. Inutile spendere dei soldi in più!
Se invece nonostante trimmaggi vari non riuscite a bolinare, o togliervi dal problema dello spin out, una bella pinna di marca, vi toglierà qualsiasi dubbio. Sono sicuramente care perche’ sono tutte intorno a 140-250 euro, ma e’ uno di quei prodotti che rimangono per sempre ( almeno che non finiate a tutta velocità sugli scogli!)
Come scegliere la pinna più giusta per la nostra tavola? Cercate nei forum del produttore della tavola, o cercate la mail degli atleti tramite il loro sito personale e richiedete a loro dei consigli in base al vostro peso e misura di vela che volete utilizzare con la tavola. Il consiglio prendetelo come oro! Se va bene a loro, per voi sarà ancora più perfetto. Altrimenti anche il customercare@point-7.comIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo e’ sempre a disposizioni con i propri esperti.

Attrezzi
Cercate di avere con voi sempre tutti gli attrezzi. Quante volte andate in spiaggia sapendo di non avere la vite per la pinna, oppure il cacciavite per stringerla…per poi passare da macchina a macchina a cercare i pezzi che vi mancano da altri surfisti?
Per fare meno fatica nel stringere la pinna, organizzatevi con le viti da poter stringere con la chiave da 10. Evitate le viti da stringere con il cacciavite a stella.
Siate forniti con tutto il necessario per poter fare qualsiasi riparazione.

Pezzi di ricambio
Problemi: Spesso per via dell’attrezzatura portata all’estremo, e per la sua dimensione e’ facile che si rompa qualcosa nello shore break.
Le cose da avere come ricambi sono le seguenti: Stecche: i tubolari si rompono facilmente nelle onde se la vela viene centrifugata. Procuratevi qualche tubo di ricambio, inclusi i coni per fare le giunture.
Viti delle Straps: prendetevi qualche vite della strap di passo più larga. Nel caso strappate fuori la vite dal tassello spannandolo, inserendo una vite più grossa risolvete il problema.

Volete andare più nel dettaglio? Prossimamente.

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