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TOSCANA - Ristorante "Gli Attortellati" consigliato da Alessia
Spot vicino: Talamone, Argentario.
Indirizzo: strada della Trappola, Grosseto.
Come arrivare: Uscita Grosseto Sud, proseguite in direzione dell'Ippodromo. Lasciato l'Ippodromo alla vostra destra, troverete il ristorante a circa 250 mt, sulla vostra sinistra. Attenzione perché non ci sono insegne luminose ad identificarlo, solo un piccolo cartello bianco e due piccole lucine in terra che vi faranno strada al parcheggio: sembra di entrare in una casa colonica.
Commenti: E' uno dei ristoranti più tipici dove abbiamo mai mangiato. Se scimmiate per il windsurf, scimmierete di brutto anche per questo ristorante: entrerete scimmie, uscirete oranghi, per quanto avrete nello stomaco. Ottimo anche il rapporto qualità prezzo, sostenuto dal fatto che si tratta di uno dei primi ristoranti a km. 0 (dal produttore al consumatore). Per una cifra forfettaria di 23 € (bevande escluse), ti propongono un ricco antipasto, due primi, un secondo con contorno ed un dolce. Andate Affamati, altrimenti non arriverete a fine cena (persino noi siamo tornati a casa esausti, con il dolce impacchettato per la colazione del mattino dopo). Chi prenota per primo sceglie il menù per tutti, anche se non abbiamo notato un'amplissima varietà di scelta, dettata dalla presenza o meno nel loro orto delle varie materie prime. La gestione è familiare, solare, giovane ed attenta, con la possibilità di acquistare qualcosa dell'azienda a fine pasto (marmellate, dolcetti, persino il vino). Si comincia dall'antipasto, che consta generalmente di un generoso tagliere con salumi e formaggi e marmellata, di una o due terrine con sott'olii o verdure stufate di stagione, e di due piccole meravigliose salsiccine impalate in un profumatissimo ramoscello di rosmarino; si prosegue poi con due primi, di cui abbiamo visto variare il primo (tagliatelle al ragù di funghi, zuppa…), mentre il secondo è evidentemente tradizione che siano i tortelli con ricotta e spinaci (e lì già si vede la scimmia che rotea felice la codina…). Cercate di farvi accomodare in un tavolo vicino alla cucina, di modo che possiate vedere la preparazione dei due primi piatti in "real time" (francamente, io ne ero incredula e affascinata). Il secondo invece ruota tra uno stufato, un arrosto, una cacciatora, spesso di cinghiale. Il contorno, qualunque altro manicaretto esso sia, annusatelo o giù di lì, per farvi posto per il dolce. Non so per voi, ma per me la pietanza che suggella l'immortalità nella memoria di un ristorante è il dolce: che sia una crema pasticcera con miele e nocciole/mandorle tostate/sgranellate o una crostata calda con budino al cioccolato e pinoli (giuro, era un tiepido budino al cioccolato, quello sopra la crostata) o con fragole e pinoli, ne sarete oltremodo felici.
Alessia.
Voto: 9 1/2